Prof.ssa Bianca Maria Ventura
Agenzia Nazionale per lo Sviluppo dell’Autonomia Scolastica – ex IRRE Marche
Università Politecnica delle Marche.
IL PROGETTO CRESCERE NELLA COOPERAZIONE: UN PO’ DI STORIA ED IL SUO SIGNIFIACTO PEDAGOGICO.
Il progetto Crescere nella cooperazione nasce da una felice intuizione del Presidente della BCC di Filottrrano, Luciano Saraceni, il quale, cogliendo una suggestione della Federazione trentina della cooperazione (Flavio Beozzo e Cristina Curzi) , da anni impegnata in progetti di educazione cooperativa nelle scuole, pensa di concretare l’impegno statutario delle BCC di rivolgere attenzione e risorse all’educazione dei giovani per promuovere i valori della cooperazione, attraverso un progetto realizzato nelle scuole. La prima edizione del progetto prende vita nell’anno scolastico 2006-2007, con la partecipazione di 6 istituzioni scolastiche del territorio in cui opera la BCC di Filottrano; alla seconda edizione del progetto (anno scolastico 2007-2008) oltre alla BCC di Filottrano, promotrice del progetto, partecipano anche le BCC di Fano e Recanati ed il numero di scuole sale a 12. Negli anni scolastici 2008-2009; 2009-2010; 20010-2011, 2011-2012, si realizza un incremento quantitativo delle scuole che partecipano al progetto (e degli istituti di credito cooperativo che le sostengono) cui fa riscontro un incremento qualitativo delle idee progettuali e delle azioni svolte dagli studenti e dai loro docenti, tanto che la gestione ed il coordinamento del progetto, per la sua dimensione di regionalità, passa all federazione Marchigiana delle Banche di credito Cooperativo. Già l’edizione del 2010- 2011 registra la partecipazione di tutte le BCC delle Marche. Cuore del progetto è la fondazione dell’ACS (agenzia cooperativa scolastica), da parte degli studenti che sperimentano concretamente, vivendoli, i valori della cooperazione. Si riuniscono in assemblea, assumono cariche sociali e si impegnano a svolgere tutti i compiti che ciò comporta, vengono a conoscenza delle esperienze cooperative presenti sul territorio, prendono decisioni, producono beni e servizi con i quali realizzano guadagni che in parte utilizzano per sé, in parte devolvono a sostegno di chi ne ha bisogno. La vita associativa si apre al territorio, ad enti e cooperative ivi presenti, alle famiglie degli studenti. In tutto questo i docenti svolgono il ruolo di tutor e di facilitatori di percorso: la vita della cooperativa è per loro occasione di formazione in progress, di “imparare facendo”. L’innovazione consiste per loro nel tentativo di promuovere gli apprendimenti disciplinari attraverso la cultura e le modalità operative proprie della cultura cooperativa e secondo le metodologie del cooperative learning. Il progetto riveste un grande valore educativo perché coniuga saggiamente i valori etici con quelli economici e dunque i principi della cooperazione con quelli di una sana competizione intesa come sfida a fare meglio.
La tabella sottostante evidenzia la corrispondenza tra i fondamentali valori della cooperazione ed i fondamenti dell’educazione formale (quella cioè che si svolge in ambiente formativo scolastico).
I SEMI DELLA COOPERAZIONE
(tratti dalla Carta dei Valori
del Credito Cooperativo) |
I FONDAMENTI EDUCATIVI
(Educazione formale) |
Centralità della persona |
Formazione della persona: il sé e l’altro, identità
personale e sociale, conoscenza e promozione di sé
(imprenditorialità), autostima e autodeterminazione |
Formazione permanente |
Educazione per l’intero arco della vita |
Impegno,
spirito cooperativo, partecipazione |
Educazione al conoscere (costruzione
sociale della conoscenza), al fare
(progetto e realizzazione) in contesti di vita
associata, all’esserci (appartenere,
assumere ruoli, funzioni e responsabilità)
|
Autonomia |
Educazione al pensare ed agire
consapevole (padronanza come conoscenza dei
propri limiti e del proprio potenziale, passaggio
dalla dipendenza alla positiva interdipendenza) |
A scuola, tuttavia, l’adesione a i valori è spesso un fatto intellettuale, talvolta anche sentimentale, che rischia, però, di essere disancorato dalla vita reale, quotidiana, fatta di piccole, importanti scelte continue. E così capita di credere in qualcosa, ma in modo astratto: le condotte non ne ricevono guida, né ispirazione.
L’esperienza concreta dell’ACS, invece, consente a bambini, ragazzi e giovani [ed anche ai loro insegnanti] di comprendere ed interpretare i valori cooperativi vivendoli, sperimentandoli nella realtà e nel saggiare personalmente la difficoltà la difficoltà dell’essere loro fedeli, imparare la coerenza, l’autodeterminazione, il dominio di sé. L’esperienza concreta dell’ACS, inoltre, pone gli studenti di fronte alla dimensione economica dell’esistenza – fondamentale perché intrinsecamente legata ai bisogni dell’essere – e la coniuga, attraverso il fare cooperativo con l’impegno etico e sociale. Infine l’esperienza cooperativa a scuola costituisce un filo metodologico il quale, attraversando tutte le discipline, può in modo naturale e non forzoso innovare la didattica e di renderla più efficace a sostenere i complessi processi formativi.
Le insegnanti intervistate:
• AnnaRita Sorbellini (insegnante d’aula nelle classi VA e VB, referente del progetto Crescere nella cooperazione per L’I.C. Trillini di Osimo, che nell’edizione 2010-2011 ha avuto dalla Giuria la menzione speciale per aver saputo al meglio interpretare e realizzare tutti i valori della cooperazione su cui si fonda il progetto);
• Prof.ssa Enrica Vecchietti, già referente di progetto per l’istituto Soprani di Castelfidardo che per ben 4 edizioni si è distinto per l’eccellenza della realizzazione delle attività imprenditoriali e didattiche. Attualmente la prof.ssa Vecchietti, per la sua ampia esperienza di docente (di matematica) e di referente di progetto, svolge il ruolo di formatrice (coach) e - all’interno del campione marchigiano - segue un grappolo di scuole che realizzano il progetto e sostiene il docenti d’aula nel loro lavoro